I geositi sono luoghi che presentano aspetti geologici di rarità e unicità, restituendo informazioni fondamentali per la conoscenza del territorio: rocche, rupi, cascate, gessi, calanchi, meandri, cave, valli, grotte, miniere, sorgenti, foci, ... sono solo alcuni esempi di elementi catalogati come "geositi", un patrimonio che contribuisce a disegnare il paesaggio del nostro territorio.

I Salti del Diavolo (PR) sono un'area di affioramento di una interessante successione stratigrafica depositatasi durante il Cretacico sul margine africano (insubrico) dell'Oceano Ligure. La successione comprende diverse unità, tra le quali particolare rilievo morfologico hanno i Conglomerati dei Salti del Diavolo.

I Salti del Diavolo sono uno spettacolare allineamento di guglie conglomeratico-arenacee, formate da un unico corpo sedimentario avente giacitura subverticale intercalato alle Argille Varicolori di Cassio. L'unità è attribuita al Campaniano e si trova inserita stratigraficamente tra alternanze di torbiditi sottili e argille rosse abissali (Argille Varicolori di Cassio).

I conglomerati sono quasi verticalizzati e per questo attraversano la valle come una muraglia discontinua, formata da una sequenza di guglie.

Sono il prodotto di flussi gravitativi che hanno risedimentato in ambiente oceanico ciottoli di dimensioni centimetriche e talvolta decimetriche, formando un grande corpo stratificato di conglomerati che verso il tetto passano con gradazione ad arenarie. La composizione di questi conglomerati, presenti tra dal Monferrato al modenese, denuncia una provenienza da settori che mettevano in erosione unità del basamento e della copertura permo mesozioca del margine continentale austroalpino-sudalpino. Mancano le ofioliti, a dimostrare come nel Campaniano il bacino di sedimentazione del Flysch di Monte Cassio si trovasse in condizioni paleogeografiche molto diverse da quelle in cui sedimentava il Flysch di Monte Caio.

Tra gli elementi conglomeratici arrotondati, che hanno subito quindi un trasporto fluviale in ambiente continentale, si trovano quarziti, micascisti, gneiss, graniti a feldspati rosati, porfidi quarziferi rossastri, dolomie, calcari oolitici, calcari spongolitici scuri e selci versastre. Sono anche presenti frammenti rocciosi spigolosi verosimilmente intrabacinali di calcari selciosi verdi e calcari micritici bianchi. In sintesi, si tratta di conglomerati ad elementi ben arrotondati sedimentari, metamorfici e granitoidi di composizione ad affinità sudalpina (SAMES, 1967), in bancate potenti che passano gradualmente ad un tetto arenaceo grossolano.

Il Flysch di Monte Cassio è in affioramento in uno spettacolare fronte di pareti rocciose lungo la sponda destra del torrente Baganza, lungo le quali è magnificamente esposta l'area tipo dell'omonima formazione, la cui potenza raggiunge i 1000 m. Strati calcarenitico marnosi compongono prevalentemente la sequenza torbiditica, raggiungendo spesso spessori sopra i 10 m, a cui si intercalano strati di arenarie laminate e di calcare marnoso di minore spessore.

Molto evidente la giacitura a sinclinale che interessa tutto l'affioramento. Di estremo interesse i passaggi stratigrafici e tettonici a nord e a sud dell'affioramento. In quasi tutti gli strati sono presenti bellissime e varie strutture sedimentarie e tracce fossili.

A questo geosito sono da correlare i vicini siti " Praquarola" e "Affioramento de la Riva".

Il geosito è compreso all'interno di una PIù ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).